Analisi
La campagna di promozione di PhD+ 2016 sviluppata dal Social Media Team del MediaLab si è svolta in un arco di tempo che va dal 1 febbraio al 29 aprile 2016.
La strategia si è incentrata sull’utilizzo di numerosi social media: Facebook, Twitter, Instagram con Youtube e LinkedIn, con l’obiettivo di promuovere e raccontare l’evento sul web.
Il piano di comunicazione è stato costruito tenendo conto di quattro tipi di pubblico:
- partecipanti;
- studenti magistrali, dottorati e dottorandi;
- docenti e personale amministrativo;
- aziende;
e quattro fasi temporali attraverso cui si sarebbe articolata l’intera campagna:
- prima dell’evento;
- durante le conferenze;
- tra una conferenza e l’altra;
- dopo l’evento.
Il piano di comunicazione è stato redatto partendo dall’analisi dei canali social preesistenti al fine di studiare possibili azioni per il loro potenziamento.
Da qui l’esigenza di mettere in atto un’analisi SWOT per identificare possibili punti forza e di debolezza, vincoli e opportunità e migliorare la comunicazione social (Montalvo 2011).
L’analisi si è sviluppata su due piani:
interno (punti di forza e di debolezza) Vs. esterno (minacce e opportunità).
Nello specifico, le azioni messe in atto in ogni singolo social network sono state il frutto di uno studio delle caratteristiche della piattaforma e della letteratura scientifica presente sul tema del social media marketing applicato a enti non profit.
Strategia
Partendo dall’assunto che la tendenza degli utenti sulla maggior parte delle piattaforme è quella di prediligere contenuti visivi (video e foto), sono state messe in atto le seguenti azioni:
Facebook: 3 post con foto di racconto della singola conferenza (uno all’inizio, uno a metà e uno alla fine) e pubblicazione di ‘video pill’ nei giorni tra una conferenza e l’altra.
Twitter: l’utilizzo di questa piattaforma si è limitato al racconto delle conferenze attraverso il live tweeting prevalentemente supportato da foto per costituire una cronaca in tempo reale dell’evento.
Instagram: le azioni su questo social sono state le stesse di Facebook data la sua caratteristica di essere una piattaforma esclusivamente visiva. Il foto racconto su Instagram ha permesso di raggiungere la vasta platea che caratterizza ormai questa piattaforma (Instagram è il secondo sito di social network per numero di utenti nel mondo dopo Facebook)
Attraverso un diagramma di Gantt è stata poi pianificata la campagna sul piano temporale. Il diagramma è uno strumento molto utilizzato nella progettazione e in particolare nelle scienze sociali. Esso permette di visualizzare visivamente l’intero progetto in un range temporale.
Risultati
La costanza nella gestione dei canali social e la pianificazione dei contenuti da pubblicare ha prodotto importanti risultati che hanno permesso una crescita rilevante della community di PhD+ 2016:
Facebook: la pagina fan contava 290 fan e 3 likes per post al 1 febbraio. Alla fine della campagna si attestava sui 730 fan con un engagement medio di 17 per un totale di 112 post pubblicati.
Twitter: l’account presentava 199 follower e 259 tweet al 1 febbraio. Dopo la campagna si registravano 267 follower e 200 tweet prodotti.
Instagram: non era presente un account instagram al 1 febbraio. E’ stato dunque creato un profilo ad hoc per l’evento 2016 che alla fine della campagna presentava 50 follower e 39 post pubblicati.
Youtube: il canale riportava 230 iscritti, 70 video e 22.171 view al 1 febbraio 2016. A fine strategia si attestava sui 332 iscritti, 84 video e 35.429 view.
LinkedIn: sul social network destinato ai professionisti era presente un gruppo PhD+ che contava 861 membri a 1 febbraio 2016. Alla fine della campagna ne contava 906.
Un’attenzione particolare meritano le Video Pills create per l’edizione 2016 e denominate #PhDpills. Si tratta di brevi pillole video (dai 2 ai 4 minuti) in cui venivano intervistati partecipanti e relatori dell’evento e che hanno costituito il fulcro della strategia Facebook facendo registrare i risultati più interessanti dal punto di vista degli insight.
Sono state pubblicate 39 pill che hanno che hanno fatto registrare una copertura media di 1401 utenti e 360 views medie.
La prima video pill pubblicata, l’intervista a un dottorando argentina partecipante, si è fatta apprezzare per dati oltre la media: 2462 view, 9412 utenti raggiunti e un engagement pari a 100.
Conclusioni
Il file rouge alla base dell’intera strategia di comunicazione di tutte le azioni poste in essere è stato lo storytelling, declinato in diverse forme e attraverso vari strumenti.
Il caso di studio di PhD+ 2016 ha permesso di applicare su un caso empirico alcune teorie trattate dalla letteratura scientifica che si è occupata di Web Marketing aziendale e Social Media Management non profit.
Attraverso le Video Pill è stato possibile un racconto dell’evento e delle idee senza una mediazione ma attraverso le persone direttamente coinvolte (partecipanti e relatori).
Con il live tweeting si è concretizzata la più classica delle cronache dell’evento in tempo reale mentre con il racconto fotografico su Facebook e Instagram si è dato spazio alle immagini che rappresentano oggi, insieme ai video, i contenuti preferiti dagli utenti, come dimostrano i dati raccolti attraverso gli Insight.